venerdì 3 ottobre 2008

Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di disciplinamento dei corpi. Bologna, 10-12 ottobre 2008

Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme
di disciplinamento dei corpi. Bologna, 10-12 ottobre 2008.

Il Pride che si è tenuto a Bologna lo scorso 28 giugno ha evidenziato
profonde fratture nel movimento lesbico, gay e transessuale, fratture
esistenti – evidentemente – da prima, ma che sono emerse in maniera
drammatica attraverso almeno due elementi: la debolezza di elaborazione
politica all’interno del Comitato Pride che ha lasciato spazio a derive
securitarie, perbeniste, escludenti e qualunquiste, e la delega alla
repressione poliziesca della gestione dei conflitti interni al
movimento’ e il conseguente uso della diffamazione nei confronti dei
soggetti politici non allineati all’organizzazione.

Non credendo che questo riguardi solo il movimento LGBTIQ, ma che più in
generale sia in atto un attacco contro ogni movimento che faccia
riferimento all’autodeterminazione e all’antifascismo e che rifiuti le
logiche di rappresentanza, Facciamo Breccia, Antagonismogay, Fuoricampo
e Coordinamento Sylvia Rivera hanno organizzato a luglio un’assemblea
cittadina a Bologna, da cui è emersa una lettura tutta politica delle
vicende collegate al Pride, viste come sintomo di una generale crisi
della politica. Ciò che è avvenuto a Bologna il 28 giugno è un
analizzatore che ha rotto le omertà, facendo emergere i non detti e le
contraddizioni di una parte del movimento che ha scelto
l’istituzionalizzazione del proprio percorso politico. Diversamente noi
riteniamo fondamentale pensare e praticare i processi istituenti facendo
in modo che rimangano aperti e non si fossilizzino in un 'dato una volta
per tutte', in una burocratizzazione/
pietrificazione di ciò che dovrebbe
essere sempre in movimento, in cambio delle briciole della politica
istituzionale.

Tutto ciò è avvenuto proprio nel momento di massimo dispiegamento ed
egemonia delle politiche securitarie, razziste e omo-lesbo-transfobiche
nel nostro paese, ad opera di un governo delle destre sostenute dalla
mobilitazione di squadristi e dalle folle aizzate per il linciaggio del
diverso. Un momento storico caratterizzato da una crisi economica
generalizzata, che crea insicurezza economica, precarietà sociale e
paura per il futuro.

Un momento in cui c’è bisogno di resistere e riaffermare i principi e
gli spazi di libertà, autodeterminazione, antifascismo.

Ripartiamo dalla condizione LGBTIQ contemporanea, caratterizzata
simultaneamente da esclusione sociale/culturale e iperinclusione
produttiva; caccia alle streghe e marketizzazione pervasiva delle nostre
soggettività e spazi sociali; violenza, aggressioni, stupri e ambigua
femminilizzazione /omosessualizzazione dell’immaginario. In questo
contesto, da declinare nell’arretratezza specifica del caso italiano
(familismo, presenza vaticana…) si situano le soggettività LGBTIQ
sospese tra deliri di normalizzazione/rispettabilità e bisogni di
sovversione e trasformazione; omologazione post-identitaria e recupero
di genealogie radicali.

La tre giorni si svolgerà presso la Sala del Baraccano in Via Santo
Stefano 119 e sarà organizzata in sessioni tematiche precedute da un
momento “documentale” con questa articolazione:

Venerdì 10 ottobre

dalle 15 accoglienza

ore 16.30-19.00

R-esistenze: documenti, biografie, genealogie

Mostra fotografica e materiali

Proiezioni video: /A present for Sylvia, Libertà di movimento, Grazie a
tutte, Tranimals go to court, To be Ornella/

/ /

Sabato 11 ottobre

ore 10.00-13.00

Perbenismo, rispettabilità e normalizzazione delle soggettività lgbtiq.

L’interiorizzazione della rispettabilità come modello esistenziale ha
determinato per decenni la ricattabilità delle soggettività lgbtq e dei
nostri percorsi politici. Il tentativo di farci accettare, di apparire
normali ci ha schiacciati sopra a modelli sociali, affettivi e sessuali
omologati a quelli dominanti e imposti.

Come ribaltare questo meccanismo ora che è proprio il diverso e
l’eccentrico a essere sotto l’attacco dei moralizzatori, dei clericali,
dei fascisti? Ripensare la propria alterità, trasporre la propria
differenza per collocarsi nel margine delle resistenze accanto agli
osceni, agli impresentabili. L’attacco in questo momento è rivolto alle
prostitute e ai sex workers, per il loro impatto “estetico” sulle strade
e i marciapiedi, ma ci riguarda e coinvolge direttamente.

Sabato 11 ottobre

ore 15.00-18.00

Immaginario familista, ruolizzazione sociale/sessuale, relazioni.

Il mimetismo esasperato dall’ansia di normalizzazione ha fatto sì che
riproducessimo in ambito lgbtiq l’immaginario familista e sessista della
famiglia etero. Oggi che in piena liquidazione del welfare tutto il
lavoro di cura e assistenziale sembra tornare sulle spalle delle donne,
ricacciate tra le mura domestiche, è più che mai necessario rielaborare
una critica alla famiglia come luogo di violenza femminicida
lesbo/trans/omofobica di riproduzione dell’eterosessualità obbligatoria
e di asservimento del genere femminile.

Domenica 12 ottobre

ore 10.00-13.00

Tras/lesbo/omofobia come espressione di violenza, sessismo e
ridefinizione del patriarcato.

La ricerca e le lotte contro trans/lesbo/omofobia condotte in questi
anni possono/devono intrecciarsi con il lavoro operato dal movimento
lesbofemminista sul tema violenza, sessismo, razzismo.

La messa in crisi del patriarcato ad opera delle soggettività femministe
e lgbtiq ha generato una reazione violenta e una ridefinizione delle
strutture sociali che lo sostengono. La contestazione del potere
maschile- eterosessuale ha aperto spazi per le soggettività altre, ma
cionondimeno non è cessata la violenza, né il tentativo di riaffermare
incessantemente quel potere.

Importante in questo senso anche il dibattito suscitato dai primi gruppi
misti (gay-bi-trans-queer) sulla costruzione del maschile e la critica
della violenza.

Domenica 12 ottobre

ore 14.00-16.00

Politiche securitarie, razzismo e fascismo. Quali pratiche di resistenza?

Sala del Baraccano, via S. Stefano 119.

L’emergenza sicurezza, la politica basata sulla creazione e gestione
della paura, ha generato una spirale di odio, razzismo, violenza agiti
contro i diversi: prima i rom, poi gli omosessuali, i clandestini, le
prostitute, vengono via via individuati come il nemico pubblico da
colpire e disciplinare: dalle aggressioni “spontanee” per la strada,
alla violenza squadrista organizzata, dalle leggi proibizioniste alle
regolazioni per via amministrativa, molteplici livelli di azione
configurano un sistema, un regime autoritario, che va compreso nelle sue
continuità e discontinuità con il fascismo storico.

Per ridefinire e agire nuove pratiche di resistenza individuali e
collettive.

Domenica 12 ottobre

ore 16.00-17.30

Assemblea conclusiva.

Sintesi della tre giorni e rilancio di eventuali appuntamenti, azioni,
mobilitazioni……



Invitiamo tutte le realtà interessate a comunicare la propria
partecipazione e l’eventuale intenzione di intervenire intorno ai temi
proposti a

info@facciamobreccia.org



Invitiamo inoltre a portare materiali da esporre negli appositi tavolini
che saranno a disposizione.

Per la serata del venerdì è prevista la cena con musica e
performance presso il Vag in Via Paolo Fabbri, mentre per la serata
del sabato è prevista una festa ad Atlantide di Porta Santo Stefano.

Chi avesse bisogno di pernottare può rivolgersi sempre ad
info@facciamobreccia.org di modo da permetterci di organizzare
l’ospitalità.

FACCIAMO BRECCIA ANTAGONISMOGAY FUORICAMPO LESBIAN GROUP COORDINAMENTO
TRANS SYLVIA RIVERA

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