venerdì 14 novembre 2008

Un altro decreto contro le donne

L'assemblea romana di femministe e lesbiche si unisce alla lotta dei comitati, reti di scuole, madri, insegnanti e quante operano nel settore scolastico, contro i recenti provvedimenti legislativi che minacciano la qualità dell'istruzione pubblica in Italia.

Tali provvedimenti si inseriscono nel quadro di uno smantellamento globale dei servizi pubblici e di quei diritti che sono frutto di lotte portate avanti da uomini e da donne che hanno creduto che una scuola aperta a tutti e a tutte, sia la premessa per una vera crescita.

Oggi il Decreto Gelmini, insieme agli altri provvedimenti approvati, tra cui la Finanziaria di Tremonti, ripropongono una scuola "monolitica", sanzionatoria, chiusa di fronte alle differenze e incapace di coglierne il valore.

Inoltre, l'approvazione della mozione del leghista Cota, con cui vengono istituite le classi di inserimento, ci riporta ad un periodo in cui prevaleva nella scuola il criterio della separazione, rispetto a quello del confronto costruttivo.

I tagli che oggi investono il settore scolastico sono segno della scarsa considerazione data all'educazione in Italia. In una società sempre più complessa, la scuola necessita di risorse umane e finanziarie, per cogliere le nuove esigenze e poter dare risposte adeguate. Oltre a non tenere conto di ciò, la riduzione dei finanziamenti lascerà senza lavoro migliaia di donne, in un paese dove l'occupazione femminile è tra le più basse d'Europa e dove le sono ancora fortemente discriminate negli ambienti di lavoro.

Il decreto Gelmini, avrà pesanti ricadute sulla vita di noi donne che, in quanto madri, e/o insegnanti subiremo un peggioramento della nostra qualità di vita e, ancora una volta, una forte limitazione della nostra libertà di scelta.

La riduzione del tempo scuola da 40 a 24 ore settimanali, costringerà molte famiglie ad assumere una babysitter e chi non potrà permetterselo a rinunciare al proprio lavoro. Molte di queste saranno donne, per una tendenza che ancora, nonostante le conquiste fatte, vede il lavoro svolto fuori casa delle donne meno importante di quello degli uomini.

Ricordiamo che essere dipendenti economicamente significa ancora oggi per molte donne essere obbligate a restare in situazioni di violenza.

La riduzione dell'orario nella scuola elementare si inserisce inoltre in un contesto di insufficienza clamorosa dei servizi per l'infanzia, per esempio degli asili nido.

Il decreto propone inoltre di ritornare ad avere in classe un insegnate unica ignorando il valore della pluralità di pensiero, delle esperienze di vita, delle relazioni che la scuola dovrebbe promuovere.

Per noi pluralità significa crescita, confronto, incontro: la scuola non può rinunciare a questa opportunità, ma deve al contrario valorizzarla.

Nel progetto di una scuola meno democratica, meno aperta, meno competente delineato dai nuovi decreti di questa presunta riforma, si inserisce l'assenza di ogni riferimento al valore della laicità. Al contrario l'insegnante di religione è l'unica specialista che rimane nella scuola in questo clima di tagli finanziari che colpiscono anche le "insegnanti di sostegno".

Il valore della laicità nell'istruzione del resto risulta già minato dall'insufficienza dei servizi scolastici, specie da zero a sei anni, che spinge molte famiglie a rivolgersi a scuole private, spesso confessionali.

La violenza contro le donne ha molte facce. Quella istituzionale è una di queste.

DICIAMO NO A QUESTO DECRETO CHE LIMITA IL DIRITTO DELLE DONNE DI SCEGLIERE

DICIAMO NO A UN DECRETO CHE IMPOVERISCE LA SCUOLA

DICIAMO NO A QUESTA FORMA DI VIOLENZA DELLE ISTITUZIONI SULLA VITA DELLE DONNE

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Sabato 22 novembre 2008 ore 14

P.zza della Repubblica Roma

ASSEMBLEA ROMANA DI FEMMINISTE E LESBICHE flat.noblogs.org

Sabato 22 novembre ore 14 Piazza della Repubblica

Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne

Per ascoltare lo spottino creato dal MFLA di Radio Ondarossa
clicca qui:

http://flat.noblogs.org/category/materiali

Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne

Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Corteo di donne autorganizzato

ROMA, 22 NOVEMBRE 2008 - P.zza della Repubblica, ore 14.00


INDECOROSE E LIBERE!

La violenza maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente delle donne in Italia come nel resto del mondo. La violenza fa parte delle nostre vite quotidiane e si esprime attraverso la negazione dei nostri diritti, la violazione dei nostri corpi, il silenzio.

Un anno fa siamo scese in piazza in 150.000 donne, femministe e lesbiche per dire NO alla VIOLENZA MASCHILE e ai tentativi di strumentalizzare la violenza sulle donne da parte di governi e partiti, per legittimare politiche securitarie e repressive. Torneremo in piazza anche questo anno perché i governi cambiano ma le politiche restano uguali e, al giorno d’oggi, peggiorano.

In un anno gli attacchi alla nostra libertà e autodeterminazione sono aumentati esponenzialmente, mettendo

in luce la deriva autoritaria, sessista, e razzista del nostro paese.

Ricordiamo il blitz della polizia al policlinico di Napoli per il presunto aborto illegale, le aggressioni contro lesbiche, omosessuali e trans, contro immigrate/i e cittadine/i di seconda generazione.

Violenza legittimata e incoraggiata da governi e sindaci-sceriffi che vogliono imporre modelli di comportamento normalizzati in nome del “decoro” e della “dignità” impedendoci di scegliere liberamente come condurre le nostre vite.

La violenza maschile ha molte facce e una di queste è quella istituzionale: vorrebbero risolvere la crisi economica e culturale che stiamo vivendo smantellando lo stato sociale.

Per salvare le banche, rifinanziare le missioni militari all’estero e militarizzare le nostre città, tagliano i fondi ai centri antiviolenza, ai consultori e a tutti i servizi che garantiscono alle donne libertà, salute e indipendenza.
Con la legge 133 tagliano i fondi alla scuola e all’università pubblica per consegnare l’istruzione nelle mani dei privati, determinando la fine del diritto ad una istruzione gratuita e libera per tutte/i.

Con il decreto Gelmini, migliaia di insegnanti, maestre precarie, perdono il posto di lavoro, e viene meno un sistema educativo - il tempo pieno - che sostiene le donne, consentendo loro una maggiore libertà di movimento e autonomia.

L’obiettivo delle riforme del lavoro, della sanità, della scuola e dell’università è di renderci sempre più precarie e meno garantite: mogli e madri “rispettabili” rinchiuse nelle case, economicamente dipendenti da un uomo, che lavorano gratuitamente per badare ad anziani e bambini. Non pagheremo noi la vostra crisi!

Vogliamo reagire alla violenza fisica, psicologica, economica, normativa, sociale e religiosa agita verso di noi, in famiglia e fuori, “solo” perché siamo donne. Vogliamo dire basta al femminicidio.

SABATO 22 NOVEMBRE
SAREMO DI NUOVO IN PIAZZA COME FEMMINISTE E LESBICHE

PER RIBADIRE


con la stessa forza, radicalità e autonomia che la VIOLENZA MASCHILE non ha classe né confini, NASCE IN FAMIGLIA, all’interno delle mura domestiche, e NON È UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO, MA E’ UN PROBLEMA CULTURALE E POLITICO!


E AFFERMARE CHE

al disegno di legge Carfagna, che criminalizza le prostitute e impone regole di condotta per tutte, che ci vuole dividere in buone e cattive, in sante e puttane, in vittime e colpevoli, noi rispondiamo che SIAMO TUTTE INDECOROSAMENTE LIBERE!

al decreto Gelmini che ci confeziona una scuola autoritaria e razzista, noi rispondiamo che VOGLIAMO TUTTE 5 IN CONDOTTA!

ai pacchetti sicurezza e alle norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!

Sommosse – Rete Nazionale di femministe e lesbiche
www.flat.noblogs.org, per adesioni: sommosse_roma@inventati.org

venerdì 7 novembre 2008

Nuovo picchetto a Magliana

INDECOROSO PICCHETTO ANTI-SFRATTO:

Come un mese e mezzo fa appuntamento ore 8:00 sotto il consultorio di via
della magliana 256 per aspettare la visita dell'ufficiale giudiziario.
Nei giorni scorsi all'assemblea delle donne era stato comunicato l'avvenuto
accordo tra la proprietà dei locali del consultorio e la Asl,che sanciva
il blocco dello sfratto per finita locazione fino a gennaio 2009,data in
cui è prevista la fine dei lavori in Via Vaiano,il nuovo stabile che
dovrà ospitare il consultorio di magliana.
La nostra presenza stamattina era volta ad assicurarci che tale accordo
venisse effettivamente rispettato e per tenere alta l'attenzione.
Già dalle prime ore di picchetto alcune abitanti del palazzo,

fasciste e reazionarie, hanno iscenato la piazzata in nome del decoro urbano, perchè
i nostri striscioni contro lo sfratto del consultorio rovinavano la
facciata della loro sacrosanta proprietà.
Di fronte alle nostre spiegazioni che cercavano di sottolineare che noi
stavamo lì in difesa di un servizio pubblico e gratuito che rischia la
chiusura, queste hanno trovato come unica risposta l'arroganza e
l'aggressività e infine hanno chiamato le forze dell'ordine.
Dopo poco l'efficente carabiniere di quartiere si è presenta a via della
magliana 256 pretendendo i documenti di tutte noi.
A seguito di una breve trattativa,mentre nel frattempo arrivavano i
rinforzi della polizia, siamo riuscite a ridurre il danno, consegnando solo
i documenti di alcune di noi, e dei compagni del centro sociale Macchia
Rossa.
Valutiamo la vicenda un ennesimo attacco alla libertà di manifestare e di
lottare in difesa degli spazi e dei servizi del quartiere, a fronte di un
ottusa difesa della proprietà privata.
Reputiamo grave il fatto che la chiamata della polizia sia partita da
alcune donne,che hanno ritenuto più importante la tutela dell'immagine e
del decoro delle loro case piuttosto che la difesa di un posto che nasce
dalle donne e alle donne si rivolge.
Nonostante tutto ciò l'ufficiale giudiziario si è comunque presentato,e
ha rinviato lo sfratto al 4 febbraio 2009.
A fronte di questi eventi consapevoli che la questione del consultorio di
magliana non si è conclusa invitiamo tutte a partecipare all'assemblea
delle donne che si terrà venerdì 21 novembre ore 9:00 nei locali del
consultorio,via della magliana 256.

Indecorose e libere

l'assemblea delle donne
c.s.o.a. Macchia Rossa
l'otto marzo occupata
occupa.noblogs.org